Monthly Archives: July 2014

MOGWAI, YOUNG TEAM, CHEMIKAL UNDERGROUND 1997

mogwai

Epocale album di debutto degli scozzesi Mogwai – che prima avevano pubblicato qualche Ep – Young Team diviene ben presto uno dei dischi cardine degli anni ’90, capace di dar vita a un intero filone musicale (con influenze ancora oggi vive, fra Sigur Rós e Explosions In The Sky) e ponendo le basi per molto post-rock di fine millennio. Yes! I Am A Long Way From Home, sorta di prefigurazione di ciò che più tardi sarà Cody, apre il disco e introduce agli 11 minuti di Like Herod, manifesto stilistico di Stuart Braithwaite e soci: un inizio morbido conduce a una tensione montante nell’ombra, che proprio quando pare placarsi esplode in una sfuriata chitarristica che atterrisce; e così si prosegue nella seconda parte di un brano che rivela al mondo una band straordinaria nel costruire atmosfere da thriller, silenzi tesi e minacciosi, progressioni inquiete, muri di suono che si elevano improvvisi e ti schiacciano, ma altrettanto straordinaria nel regalare momenti eterei, struggenti, quando un pianoforte, una semplice melodia, dei pacati tocchi alle corde, aggiungono una intensissima profondità emozionale a questi visionari quadri musicali. Simili contrasti continuano nel resto del disco (Katrien, Summer, With Portfolio), dove i rari interventi vocali, a volte sotto forma di voci registrate o di un parlato quasi incomprensibile, funzionano spesso come semplici ulteriori elementi della stratificazione sonora. Il pianoforte di A Cheery Wave With Stranded Youngsters conduce poi al finale maestoso di Mogwai Fear Satan, l’altro apice dell’album: piuttosto che il gioco di contrasti, però, troviamo qui una progessione in cui, su una base ritmica ossessiva, lo stesso motivo di 3 note viene ripreso da basso e chitarre, con graduali livelli di distorsione; persino un flauto risuona sullo stesso motivo, ad aggiungere un inaspettato colore nelle pause fra una feroce esplosione e la successiva, fino a regalare la magia della lunga coda finale. Abbandonata qualsiasi velleità narrativa, i Mogwai offrono suggestioni, sogni, visioni, grazie a una capacità evocativa senza pari e a un perfetto equilibrio fra immediatezza e sperimentazione. (Elisa Giovanatti)

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VENT’ANNI DI MEI RACCOLTI IN UNA COMPILATION

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In attesa della ventesima edizione del MEI Meeting Etichette Indipendenti (Faenza, 26-28 settembre), le cui adesioni sono ancora aperte (www.meiweb.it), è uscita la doppia compilation “Mei – Un viaggio nel miglior rock indipendente italiano 1994-2014”. La raccolta propone 38 brani degli artisti che hanno fatto la storia della musica alternativa in Italia: dai Marlene Kuntz ai Bluvertigo, dai Diaframma ai Baustelle, dai 99 posse a Le Luci della Centrale Elettrica.

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INDIANA CLASSIC

INDIAN Classic Ad

In attesa della partenza ufficiale di INDIANA, programmata per il prossimo settembre, la redazione intratterrà il pubblico della rete con alcune recensioni di CLASSICI della storia della INDIE MUSIC. Preparatevi, quindi, a rinverdire i fasti e i suoni di quei dischi che vi hanno spinto ad essere, a vostra volta, INDIANI indomiti! I dischi in questione, riporteranno sulla copertina il bollino giallo con l’inconfondibile tee pee.

P.S. Tra un classico e l’altro, siccome la nostra natura di INDIANI ci porta ad essere selvaggi come le nuvole, potrebbe persino spuntare anche qualche novità discografica.

 

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PRESENTAZIONE

INDIANA è un blog curato da giornalisti con una vasta esperienza nel settore che dà spazio alla scena musicale indipendente italiana e internazionale attraverso notizie e recensioni con aggiornamenti quotidiani, seguendo i gusti dei suoi fondatori. Per tenersi in contatto più stretto con i suoi lettori, INDIANA invierà una volta al mese una newsletter scaricabile in formato pdf con contenuti speciali: per esempio, l’intervista all’artista indie del mese con un servizio fotografico da noi realizzato e altre notizie esclusive. In collaborazione con il MEI (Meeting Etichette Indipendenti) INDIANA pubblicherà ogni settimana IndieMusicLike, la playlist di gradimento delle produzioni indipendenti preferite da radio e new media e riporterà le segnalazioni del MEI relative agli artisti e alle band emergenti. INDIANA si farà promotrice di contest rivolti ad artisti emergenti, lanciati anche attraverso le sue pagine Facebook e Twitter. Attraverso INDIANA si potranno ascoltare i dischi recensiti tramite i collegamenti con le principali piattaforme di audio e video streaming.

 

CONTATTATECI PER INVIO MATERIALI E INFO (VEDI SEZIONE “ABOUT”)

 

VI ASPETTIAMO PER IL LANCIO UFFICIALE DELLE PUBBLICAZIONI A FINE SETTEMBRE

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INTRO

“La terra ci ha insegnato a essere liberi, come un’aquila che solca i cieli”. Rifacendoci alle parole della preghiera degli indiani Ute, potremmo dire che il mestiere di giornalisti ci ha insegnato a mantenere alti i nostri criteri di indipendenza ispirandoci forse a quegli artisti che, faticando più degli altri, hanno fin dapprincipio preferito voltare le spalle al bieco commercio delle note & delle parole per seguire totalmente il loro feeling. Questioni di scelte, direte, voi. Scelte, comunque le si voglia interpretare, che ci hanno portato e ci porteranno ad agire – per la precisione scrivere e informare – come indiani che si muovano scalzi sul terreno pronti a chinare in basso l’orecchio per rubare alla terra il respiro e la musica. Indiani metropolitani, ma pur sempre indiani. In sintonia con quanto ci circonda. Questione di scelte, ripeterete. Certamente, risponderemo noi. Nulla di personale, si intende, ma abbiamo deciso di schierarci dalla loro parte, quella degli indiani contemporanei, gli artisti indie. Una scelta entusiasmante. Una sfida. Per niente facile. Roba da indiani. Roba per INDIANA.

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