“La terra ci ha insegnato a essere liberi, come un’aquila che solca i cieli”. Rifacendoci alle parole della preghiera degli indiani Ute, potremmo dire che il mestiere di giornalisti ci ha insegnato a mantenere alti i nostri criteri di indipendenza ispirandoci forse a quegli artisti che, faticando più degli altri, hanno fin dapprincipio preferito voltare le spalle al bieco commercio delle note & delle parole per seguire totalmente il loro feeling. Questioni di scelte, direte, voi. Scelte, comunque le si voglia interpretare, che ci hanno portato e ci porteranno ad agire – per la precisione scrivere e informare – come indiani che si muovano scalzi sul terreno pronti a chinare in basso l’orecchio per rubare alla terra il respiro e la musica. Indiani metropolitani, ma pur sempre indiani. In sintonia con quanto ci circonda. Questione di scelte, ripeterete. Certamente, risponderemo noi. Nulla di personale, si intende, ma abbiamo deciso di schierarci dalla loro parte, quella degli indiani contemporanei, gli artisti indie. Una scelta entusiasmante. Una sfida. Per niente facile. Roba da indiani. Roba per INDIANA.