Il paroliere Massimo Monti scrive traendo ispirazione dall’opera di Slavoj Zizek dedicata alla violenza e al lato più oscuro della psiche umana. Fabrizio Fargo Friggione, esegue, interpreta e canta con passione e trasporto i sentimenti e le inquietudini che muovono l’animo del suo socio artistico. Partendo da queste semplici informazioni, si intuisce che Invisible Violence è un album che va ascoltato e non messo su per il gusto di accompagnare i momenti della giornata che scorre. Il mood sonoro è quello di un rock a stelle & strisce à la Springsteen che non disdegna di prendere quel che gli serve per arrivare al pubblico sia dal passato più lontano che da quello più recente: in Noir Desir, terza traccia del disco, il sound dei Seventies, si “sporca” con quello dei Nineties accarezzando il desiderio di ruvidezza di un certo grunge (vedi Mark Lanegan). Nel complesso un lavoro ben prodotto che regalerà soddisfazioni a chi lo saprà lasciare entrare. (Matteo Ceschi)
Reblogged this on FABRIZIO "FARGO" FRIGGIONE.
LikeLike