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THE THREE BLIND MICE, DAY’S GETTING DARK, BELUGA RECORDS 2022-23

Milanesi con una vocazione spiccatamente europea. E si sente! I The Three Blind Mice allacciano ancora più stretti i loro legami con l’Europa che conta musicalmente, quella del Nord, quella delle idee e del coraggio discografico. Day’s Getting Dark, capitolo “svedese” (il lavoro esce per la Beluga Records di Stoccolma) della band, propone un “sound persuasivo in cinemascope” che proietta un western à la Rodriguez alle latitudini più fredde con l’intento dichiarato di sciogliere il fronte della musica mainstream. E se i pistoleri mariachi si fossero spinti fino alla tranquilla Scandinavia? Ascoltando traccia dopo traccia se ne ha la quasi certezza, datemi retta. Winter e Come Home escono dalle nebbie e fanno un inchino a Jim Jarmusch e Nick Cave lanciando un preciso monito a quanti si avvolgono nel comfort della coperta delle convenzioni: <Cari, l’inverno si farà ancora più rigido e il vostro cencio non vi proteggerà dalla bufera sonica in arrivo!>.  Tra una raffica e l’altra, la band guidata da Manuele Scalia trova un pizzico di pietà bowieniana con l’acida ballad In Cold Blood… Della serie… <Non facciamo prigionieri – non chiedetecelo, per favore – ma non siamo spietati come ci dipingete!> BANG! BANG! BANG! (Matteo Ceschi)     

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GERARDO BALESTRIERI, “ELECTRO GIPSY PANDEMIKA”, INTERBEAT 2021

Torna.
Torna e ci sorprende.
Torna.
Natura inquieta e sincretica, Gerardo Balestrieri, visionario musicista cittadino di una Metropolis senza quartieri e confini, per Electro Gipsy Pandemika, torna alle origini.
Torna a quella Germania che lo ha visto nascere nel 1971, quella stessa terra che all’elettronica ha saputo trovare un’anima grazie alle cure attente ed affettuose di Ralf Hütter e Florian Schneider.
La scelta dell’elettronica, quindi, torna! Eccome se torna!
Torna, lo si deve ammettere, tanto più che il disco esce in un periodo di diffusa e persistente tempesta elettrica sul genere umano. Elettricità – Neuroni – Sinapsi – Connessioni – Cortocircuito mediatico – Inquietudine – Ancora Elettricità…
Torna.
Così come tornano nelle dodici tracce di Electro Gipsy Pandemika tutte le esperienze migranti (e multi-culturali) di Balestrieri. Frammenti di vite in grado di abbracciare suoni elettronici, house music e tecno del Nord con lo scanzonato piglio del Mediterraneo. Tornano, manco a farlo apposta, Anti Social Network e Paracetamolo.
Torna qua e là il fascino irresistibile del French Touch (Les Escargots). Ma anche quello mai sopito per l’Oriente e le sua irresistibili sirene (Patanjali).
Lui Gerardo Balestrieri… torna e… (ri)torna… per stemperare solitudini e malinconie e restituire all’ascoltatore un senso di (ri)trono alla vita che si prefigura già come un assaggio esagerato del domani. (Matteo Ceschi)

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GERARDO BALESTRIERI: PENSARE A UNA MUSICA PER CORTO MALTESE

corto maltese &amp; gerardo balestrieri, december 31, 2018_03 72

Senza perdermi in troppi convenevoli lascio subito la parola a Gerardo Balestrieri affinché spieghi nel dettaglio il progetto/work in progress ispirato a Corto Maltese, il capitano di ventura nato dalla penna di Hugo Pratt protagoniste di avventure in giro per il mondo. 

Appurata, direi, la tua passione per Corto Maltese, una passione che nutro fin da molto giovane anche io, come nasce l’idea di ripercorrere in musica le avventure/viaggi del personaggio di Hugo Pratt? La tracklist ripercorrerà cronologicamente i volumi del fumetto o ti prenderai qualche licenza poetica?

L’idea di pubblicare un disco dedicato a Corto Maltese mi è acquaticamente balenata in mente a Venezia un po’ di tempo fa. Devo scriverti che non fa parte delle mie letture giovanili, l’ho approfondito tardi. Conoscevo Pratt attraverso Paolo Conte… Ma mi son già dedicato a concept album dedicati a qualche precisa figura… Canzoni del mare salato (questo il titolo ) è un disco con 12 canzoni che narra le trame e i personaggi cari a Corto Maltese. La sequenza sarà cronologica ma con dei salti nelle storie. Attraversare con la musica e i testi le storie e i personaggi cari al marinaio creato da Hugo Pratt. Da Pandora a Rasputin, Tristan Bantam, Tiro Fisso e Bocca Dorata, La Casa di Samarcanda, Corte Sconta detta Arcana, l’ Africa, Una favola di Venezia, Morgana, Tango e altro ancora. La figura di Corto Maltese è ovviamente centrale ma lascia ampio spazio agli altri caratteri e alle storie. Nel disco, lo sforzo maggiore è quello di non nominarlo mai col suo nome.

Quanto ti riconosci in Corto?

Nel nome…nel senso che non sono alto di statura 😉 Riporto qui alcuni “perché” e relative risposte riguardo questo progetto
Perché un disco su Corto Maltese?
Per l’infinita ricchezza di elementi nelle sue storie…
Perché non le ho ancora lette tutte.
Per una mia natura apolide che si ritrova nella sua.
E per tutta una serie di coincidenze…
Perché sono del segno dei gemelli come Corto Maltese e come il suo autore Hugo Pratt è nato il 15 giugno. Io son nato l’11 giugno.
Perché vivo a Venezia, da un po’ di anni in Corte Sconta detta Arcana
Perché le amiche, le donne, i compagni e soci d’avventura
Perché sono un fumatore ma non fumo tanto…
Perché ho avuto parecchi gatti…
Per il linguaggio del vento e del mare che avrei voluto conoscere a fondo
ma sono un marinaio di bosco

Il fatto di vivere a Venezia, locations di numerose avventure di Corto, come ha influenzato e continua a influenzare la genesi del progetto che hai in cantiere?

Venezia è la base di tutto. Non credo avrei intrapreso questo progetto vivendo a Monfalcone… Non tanto riguardo Corto Maltese quanto più per il suo autore. Cerco di ripercorrere anche fisicamente i luoghi cari a Pratt. Dalla città, le sue calli, i suoi ponti, palazzi e case, alle isole come Malamocco dove ha vissuto tanti anni.

gerardo balestrieri

Mi sembra di capire che il tuo approccio a Corto sarà un approccio a 360°. Girerai un videoclip e, immagino, infarcirai il libretto del CD di disegni. Cosa mi sono perso?

Girerò un videoclip a Venezia e dintorni. Il booklet non conterrà invece disegni ma fotografie originali scattate a Venezia. Non attingo dai disegni di Pratt né cerco imitatori per ricordarlo. Dai suoi testi e personaggi vado incontro alla sintesi della canzone. Un lavoro un po’ “giapponese” haiku.

Come hai scelto la piattaforma on-line per le donazioni a sostegno del tuo progetto? Pensi che le nuove possibilità offerte dal web nel campo della produzione, del finanziamento di un progetto discografico e della sua promozione significhino un ulteriore declino dei canali tradizionali della musica?

Il giorno stesso in cui si è tirata indietro la casa editrice con cui stavo affrontando il progetto ho cercato sul web il mondo del crowdfunding. Produzioni dal basso mi è sembrata la piattaforma più attinente. Una raccolta dilatata nel tempo e non limitata a pochi mesi. Un anno per scrivere, incidere e stampare il disco, nel contempo organizzare la raccolta che permette di avere prenotazioni e donazioni. Saltare così tutta una serie di sovrastrutture (etichetta, distribuzione, royalties, ecc.) che tra l’altro per me si son rivelate abbastanza inutili e anzi piuttosto complesse nei loro rapporti. Sarà un disco che non metterò su Spotify, Youtube ecc. Chi vuole lo prenota…Un disco per chi ama Corto Maltese e vuole contribuire realmente al progetto. Un disco a cui ne seguiranno altri due… per completare tutte le storie dedicate al gentiluomo di Fortuna… Se un po’ ne avremo… Approfondite, diffondete e sostenete… Abbracci.

(Testo: Matteo Ceschi)

* PER SOSTENERE IL PROGETTO MUSICALE DI GERARDO BALESTRIERI VISITATE IL SITO PRODUZIONI DAL BASSO *

(Disegno: Matteo Ceschi – Foto: Archivio Gerardo Balestrieri)

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GROSSO GUAIO PER L’ISPETTORE COLIANDRO

Taiyo &amp; Coliandro

Taiyo/HYST, direi di cominciare dall’imminente episodio della serie L’ispettore Coliandro che andrà in onda mercoledì 14 novembre su RAI2: come ti sei imbattuto nei Manetti Bros e come ti hanno convinto a fare parte del cast di Coliandro? La mia è innanzitutto pura curiosità di un super fan della serie.

E fai bene perché è una delle serie più nerd che ci sono in Italia, quella di carattere più internazionale se vuoi. I Manetti li conosco dal loro esordio, facevo lo yakuza incazzato nel primo cortometraggio che uscì al cinema in un film composito che si chiama De-generazione, poi ho fatto con loro alcuni videoclip, etc. Mi hanno chiesto di fare un provino per questo personaggio sperando che risultassi come loro si immaginavano ed è stato così. Il ruolo è veramente nelle mie corde, mischiando seriosità samurai e ironia, mi sono divertito veramente molto nel farlo.

La frequentazione del mezzo video per te non è cosa nuova. Sei sempre stato interessato – a prescindere dall’esigenza di realizzare video per le tue canzoni – all’aspetto visivo/visuale della vita, correggimi se sbaglio. Disegnatore di fumetti, attore, regista, cos’altro mi sono perso?

Hai perfettamente ragione. In molti sentono la cinematograficità del mio modo di pensare anche nelle canzoni. Tutto parte dal disegno. Da bambino molti dicevano che ero particolarmente dotato. È diventato un vizio. Creare, immaginare e rappresentare in qualsiasi forma e con ogni mezzo. Il problema è che devo combattere ogni giorno con il preconcetto che se uno sa fare molte cose non ne sa fare una benissimo, e col fatto che è oggettivamente difficile collocarmi lavorativamente. Ma credo del mio immaginario e nel set di valori che trasmetto, che è costante in ogni mio progetto, e penso che prima o poi questi preconcetti svaniranno. In America nessuno si stupisce più se un Childish Gambino fa lo stand up comedian, il regista, l’attore e il cantante.. è questione di tempo e di persistenza.

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Questi mesi del 2018 sono stati per te ricchi di eventi: tre, anzi quattro nuovi brani distribuiti sulle piattaforme digitali, il già citato episodio de L’ispettore Coliandro e, se la memoria non mi tradisce, recentemente hai fatto riferimento anche a una web series. Sono tutto orecchie, racconta pure.

Per fartela breve. Alla nascita di mia figlia mi sono preso due anni sabbatici in cui concentrarmi solo su di lei. Ho accumulato idee e voglia di fare ed ora sto eplodendo. Ho mezzo disco pronto e conto di uscire verso febbraio marzo prossimo e nello stesso periodo dovrebbe vedere la luce una Web serie di sono co-autore e regista, dal titolo HELIKON, una sorta di thriller esoterico. Sto realizzando questo progetto con la Grey Ladder una società di Torino fondata da un mio caro amico e sceneggiatore di talento fuori dal comune, ed è solo il primo di mille progetti filmici che stiamo sviluppando. In più, come se fare un disco e una serie non fosse abbastanza, sto lavorando ad un fumetto, sempre scritto con lo stesso sceneggiatore, per cui vorrei mettere su una sorta di crowd funding al più presto, anche li una storia di supereroi ma rivista in chiave TAIYO, cioè molto fuori dagli schemi.
Ho anche un mezzo album di brani solo acustici che vorrei finire entro l’estate. Quindi se pensi che il 2018 sia stato un anno pieno per me, caro Matteo, non sai cosa sta per arrivare. Taiyo Tsunami.

HYST_by Filippo Leonardi

Sul piano dei video musicali hai collaborato anche con tuo fratello Jesto? Com’è lavorare in famiglia? Hai per caso in mente di coinvolgere prossimamente anche tuo padre, un noto attore teatrale e cinematografico, nelle imprese degli Yamanouchi?

Amo lavorare con mio fratello che considero un genio sotto diversi aspetti. Come tutti i geni che si rispettino non è sempre facile, ma ormai ci conosciamo bene anche professionalmente, e lui nel tempo ha maturato una visione lavorativa adulta per cui oggi è molto semplice trovare la quadra. Anche lui è in una fase in cui sta depositando dei capisaldi della sua carriera e mi fa molto piacere che in questa fase importante e delicata sia venuto a chiedermi di aiutarlo. Sa bene che nessuno lo conosce come me e tiene ai suoi progetti come me. Si io voglio coinvolgere mio padre il più possibile nelle mie prossime cose. Non farlo è da stupidi, come avere un tesoro in casa e non mostrarlo agli ospiti.

Taiyo's Videoclip_15 72

A proposito di disegno e fumetti, a quando un videoclip o uno short film di animazione?

E’ un desiderio che ho da tanto, di farmi un video animato da solo, ma ci vuole moltissimo tempo. Spero di avere le condizioni di farlo quanto prima.

In qualità di artista come leggi e interpreti l’attuale situazione politico/sociale del Vecchio Continente?

Come uno dei ricorsi di cui la storia è piena, purtroppo. Sono sempre sconvolto dalla volontà dell’essere umano di ripetere gli errori fatti in passato. Credo sia cambiati alcuni paradigmi e che gli eventi del secolo passato non si potranno ripetere in modo pedissequo, ma spesso ho paura che la mia sia solo una speranza e quindi mi preparo al peggio. Sto adocchiando dei terreni in luoghi isolati del mondo, nel caso si presentasse la necessità di fuggire.

Per il 2019 cosa dobbiamo aspettarci? Un nuovo disco dopo tanto musica fluida sul web?

Uno o due dischi, una serie, un fumetto, forse un film, magari un altro figlio e chi sa cos’altro. Sta arrivando lo Tsunami, non ci sarà riparo.

PHOTOS: Matteo Ceschi (b&w) e Filippo Leonardi (color)

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DAVID BOWIE 1947-2016: ADDIO AL DUCA BIANCO

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Venerdì scorso David Bowie aveva compiuto 69 anni, ieri è morto, lasciandoci come testamento Blackstar, un’uscita di scena straordinaria e plateale, un addio dolorosamente lucido, ultima perla di una carriera fuori dal comune, come tutto quello che faceva. David Bowie ha cambiato la storia del rock, e non una volta sola, sempre un passo avanti a tutti, con un’influenza che è stata profondissima e trasversale. Noi Indiani oggi siamo un po’ tristi e ricordiamo David Bowie semplicemente con una foto (di Matteo Ceschi), ma stiamo tutti ascoltando la sua musica e continueremo a farlo. Ciao David.

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17 DICEMBRE: INDIE LABELS ALL’UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO

Organizzata dalla giovane e grintosa Radio Statale, la giornata intitolata Disco Inverno. Mercatino della bella musica ha regalato a studenti e curiosi capitati nei suggestivi chiostri della Statale di Milano un’inaspettata ventata di novità musicali indipendenti. Le indie labels che hanno aderito all’evento – la Sherpa Records, la Costello Records, la neonata UR Records, la Dischi Mancini e la Gnu Sound – non si sono limitate ad esporre i loro prodotti ma hanno portato i gruppi sotto contratto ad esibirsi dal vivo a cominciare dal duo jazz Dimidiam. INDIANA segnala più che volentieri l’interessante kermesse nella speranza che l’iniziativa trovi presto un seguito e magari ampli la pur nutrita platea di followers.

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STREGONI: JOHNNY MOX E ABOVE THE TREE RACCONTANO I MIGRANTI

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In collaborazione con il Centro informativo per l’immigrazione della Provincia Autonoma di Trento, Johnny Mox e Above the Tree lanciano il progetto Stregoni: vero e proprio laboratorio musicale dal vivo, attraverso una serie di concerti-workshop organizzati nei centri profughi, Stregoni è il tentativo di comprendere attraverso il linguaggio sonoro quello che sta accadendo dentro e fuori i confini di un’Europa segnata dalla più grave crisi politica dalla nascita dell’UE. Sul palco, assieme a Mox e Above the Tree, ci saranno di volta in volta musicisti di ogni estrazione e provenienza in un vero e proprio laboratorio live, in cui electro-tribalismo, hip hop, psichedelia, afro e gospel si fondono con la musica che risuona nella cuffie dei migranti. Qui sotto il video teaser del progetto.

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DA CAPETOWN A INDIANA MUSIC MAG: ABBIAMO INCONTRATO I FIZZ POPS PER VOI

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Dodicesimo spumeggiante numero di INDIANA MUSIC MAGAZINE, che questa volta si spinge fino al Sudafrica per intervistare i Fizz Pops, interessantissima band che si esprime in un garage rock dalle spiccate sfumature pop-psichedeliche: la piacevole chiacchierata coi ragazzi passa in rassegna nuovo album, passioni musicali e cinematografiche, la scena musicale di Città del Capo e molto altro (English version of The Fizz Pops interview HERE, or click on the picture above to download the magazine). Da non perdere anche la ricca selezione di recensioni, con le scelte di questo mese ricadute su C+C=Maxigross, Erica Mou, Novalisi e Adriano Viterbini. Cliccate sulla copertina per il freedownload. Buona lettura!

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BUON COMPLEANNO ALKA RECORD!

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E’ sempre piacevole annunciare un anniversario come questo. L’etichetta ferrarese Alka Record compie 10 anni di attività. Per festeggiare questo traguardo, non scontato per una casa discografica indipendente, è disponibile sia in versione fisica che digitale una doppia raccolta delle più belle produzioni pubblicate fino ad ora intitolata #10AnniAlka. Dal 28 novembre partirà inoltre dal Bikini di Cattolica  un tour con gli artisti dell’etichetta. Per tutte le informazioni si può visitare il sito http://www.alkarecordlabel.com.

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99 POSSE E MODENA CITY RAMBLERS INSIEME ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA

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Si chiama “Resistenza globale” ed è il tour che per quattro date europee per la prima volta unirà sugli stessi palchi due storiche band rappresentative della scena indipendente italiana: i 99 posse e i Modena City Ramblers. Si parte il 2 novembre con la data parigina (La Bellevilloise), per proseguire il giorno successivo all’Heaven di Londra, il 4 a Bruxelles (Vk) e si conclude il 5 novembre con il concerto di Amsterdam (Sugar Factory). Da non perdere!

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