Tag Archives: chitarrista

PAOLO SPACCAMONTI & JOCHEN ARBEIT, CLN, BORING MACHINES/ESCAPE FROM TODAY 2018

Arrivo con un leggero ritardo all’ascolto dell’ultimo lavoro di Paolo Spaccamonti e Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten), due talenti eclettici e mai fermi la cui opera d’altronde presuppone e merita un approccio attento, non superficiale. Il titolo dell’album si riferisce alla piazza CLN di Torino, fatta di simmetrie (due fontane dedicate ai fiumi Po e Dora Riparia, due chiese alle spalle), di storia (sede della Gestapo durante l’occupazione tedesca, oggi dedicata al Comitato di Liberazione Nazionale), di arte (vi si svolge una delle scene più famose di Profondo rosso di Dario Argento). Un luogo speciale, quindi, intriso di suggestioni, da cui partono le esplorazioni di Spaccamonti e Arbeit: incontratisi proprio a Torino, i due hanno registrato qualche ora di materiale (pezzi strumentali per due chitarre ed effetti) di cui CLN, con i suoi 7 pezzi, è il distillato; sonorità liquide, distorte, perlopiù scure, vanno a costruire una massa elettrica vigorosa, suddivisa in 7 episodi, che cresce nei dettagli ad ogni ascolto, rivelandosi come singolare risultato di procedimenti rigorosi e libertà improvvisative. Il dialogo fra le due chitarre è un incontro fra due diverse visionarietà, e si ha a tratti l’impressione che l’esplorazione sonora che ne è nata avrebbe potuto continuare ancora per chissà quanto tempo. (Elisa Giovanatti)

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ALDO BETTO’S SAVANA FUNK

È con particolare orgoglio che vi presentiamo il ventitreesimo numero di INDIANA MUSIC MAGAZINE dedicato ad Aldo Betto, artista e chitarrista che nella bellissima intervista qui inclusa si rivela in tutta la sua umana profondità, oltre a raccontarci alcuni dei segreti del suo ultimo, splendido lavoro, Savana Funk. Contaminazioni, migrazioni e una contemporaneità complessa e sempre più sull’orlo del baratro sono qui filtrate da una grande sensibilità artistica, che ci lascia ben sperare sulle possibilità della musica di toccare nel profondo l’animo delle persone. E ci sembra proprio questo il filo rosso che unisce anche i dischi scelti questo mese per la sezione recensioni: Cesare Basile, Giacomo Lariccia e Maxïmo Park completano infatti un numero particolarmente intenso. Come sempre il download è gratuito: cliccate sulla copertina qui sopra, buona lettura!

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MICHAEL CHAPMAN, 50, PARADISE OF BACHELORS 2017

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Dopo 50 anni passati a calcare centinaia di palchi e registrare decine di album, il leggendario cantautore e chitarrista britannico Michael Chapman dà finalmente alla luce quello che lui stesso definisce il suo “disco americano”, prodotto da Steve Gunn e suonato in compagnia di una folta schiera di amici e seguaci (lo stesso Gunn, Nathan Bowles, Bridget St John, James Elkington, Jason Meagher), contenente diverse rivisitazioni di vecchi pezzi del catalogo di Chapman e alcuni brani inediti. La ventata di autenticità che si respira non appena si comincia l’ascolto fa di questo 50 molto più di un album celebrativo: la scorza dura di chi ha ormai vissuto 76 anni di vita non è così dura da celare l’immenso amore di Chapman per la musica e le persone, la passione che lo muove in ogni sua scelta, la sincerità di un’esistenza dedicata all’arte delle sette note. Tutto questo sembra trasmettersi per osmosi ai musicisti che qui suonano con lui come se fossero da sempre una band, che lo accompagnano magistralmente in questo viaggio retrospettivo e introspettivo in cui il ruolo centrale è giocato dal tempo, protagonista – a cominciare dal titolo – nelle sue più svariate forme, dalla memoria alla nostalgia, dallo scorrere inarrestabile alla continua ridefinizione di senso che ci richiede quando riflettiamo sulla nostra vita. Voce profonda e maestosa, liriche autunnali, atmosfere crepuscolari completano un quadro di rara intensità. (Elisa Giovanatti)

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