Siete curiosi di conoscere quali sono le canzoni preferite di INDIANA? Ecco qui gli 11 gustosi brani dell’INDIANA PLAYLIST DI MARZO. Da Haunt me, ballata scarna e poetica della nuova scoperta di Jack White, Oliva Jean, alle melodie saliscendi di The Mountain Fox dei vicentini Di Oach. In mezzo un mare di emozioni provenienti da casa nostra e fuori dalla finestra, tutte rigorosamente emanate da artisti Indie! Fate scorrere la barra di Spotify, ascoltate e condividete.
Oddisee, Uptown XO e yU provengono dal più profondo underground del District of Columbia e il fatto di essere approdati alla Fatbeats Records – oggi la migliore etichetta hip-hop statunitense che per la qualità dei prodotti può rivaleggiare persino con l’estinta Rawkus – non ha smussato il loro approccio street e da commentario sociale. Il loro sguardo musicale rimane critico anche in un momento, quello della presidenza Obama, in cui molti con superficialità facilona dimenticano il “brutto che rimane in giro.” I Diamond District piombando sui palazzi del potere, li scoperchiano e rammentano a chi li abita che, solo a poche centinaia di metri dal Campidoglio e della Casa bianca, orde di disperati e delinquenti premono per uscire da edifici fatiscenti e ridisegnare con tinte forti la cartolina della capitale mondiale del potere. Ed è proprio al concetto di “power”, in particolare al potere delle parole e del suono, che il trio di MCs capitano da Oddisee (che produce tutto l’album) si affida per fare ritornare il rap alla sua prima missione, quella di “voce dei senza voce.” Senza gli isterismi “gansta” degli N.W.A., March on Washington raggiunge con un’efficacia tagliente in stile Public Enemy le menti di quanti sono disposti a vedere. A facilitare il compito, un tappeto di beat che più che al mood hardcore di Terminator X e soci sembra, invece, rifarsi al mood jazzato dei Gang Starr di Guru e DJ Premier. (Matteo Ceschi)