Ci sono dischi non perfetti che emanano tuttavia un fascino che non lascia indifferenti, e Pristine Moods è uno di questi. Esordio per l’omonima formazione bolognese, raccoglie per la verità una corposa serie di esperienze umane e artistiche: Laura “Matumaini” Masi (voce, ukulele, mandolino, banjo) è già nota per un passato con Minor Swing Quintet, Elanoir, DHOS, e viene qui affiancata da Gherardo Zauber (basso e theremin) e dal talentuoso Michele Venturi (chitarra acustica). Poche note e il trio ci coinvolge immediatamente in una ragnatela di vocalità sofisticate, intrecci armonici ed effetti ipnotici, brani acustici e sinuosi di per sé non particolarmente innovativi eppure bellissimi (Mandala, Gentleman Suits, Grow Up), che guadagnano un sapore elegante e ricercato grazie alle stratificazioni vocali e alla chitarra di Venturi, mentre il misterioso theremin aggiunge qua e là un tocco di magia (N.). Sono davvero spazi d’animo incontaminati (questo il significato del nome, ispirato a Robbie Basho), fiabeschi, non tanto e non solo per l’esplicito riferimento ai Fratelli Grimm (Rumpleskin) ma piuttosto per la sognante resa sonora. Curiosamente, per un album in gran parte giocato sulle armonie vocali, svetta su tutti gli altri brani RWD, unico pezzo in cui la voce tace. (Elisa Giovanatti)