Tag Archives: downtempo

UNO SGUARDO VELOCE ALLE ULTIME PRODUZIONI INDIE DEL 2015

MULAI

Elettronica downtempo dal forte potere onirico ed evocativo che nasce e cresce in Italia ma mostra una forte ambizione a raggiungere le platee europee. Something For Someone EP (Volume UP), progetto di Giovanni Bruni Zani e del fratello Nicola, in arte Mulai [nella foto], sfrutta al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie per rendere tangibili impressioni passeggere altrimenti destinate a essere soffiate via dalla brezza della frenesia contemporanea. Glitters e Last Tune, due ottimi esempi, delle visionarie architetture di Mulai, architetture forse destinate a ridisegnare il paesaggio sonoro. Un ritorno alle origini del cantautorato rock contraddistingue Miele, EP di Oscar (di Mondogemello). Gli evidenti riferimenti a una versione molto noise e in stile Sonic Youth del genere rendono l’ascolto decisamente gradevole e distante da possibili modelli nostrani degli ultimi tempi. Nel complesso questo progetto one-man band non solo riesce a ritagliarsi un suo posto nell’affollato panorama sonoro del 2015 ma si prenota una fetta di notorietà per l’anno entrante. I grossetani Dupe’ continuano a mietere vittime con il nuovo singolo Prendo il largo (E2), un brano che nelle lyrics ricorda un po’ Daniele Silvestri mentre nelle ritmiche la scuola di Ben Harper e Jack Johnson. Musica spensierata, quella del quartetto toscano, che molto presto confluirà in un disco. (Matteo Ceschi)

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IL MARE VERTICALE, UNO, NEW SONIC RECORDS 2015

ilmareverticale

Progetto nato a Roma nel 2013, Il Mare Verticale propone un rock alternativo che subisce il fascino del post-rock britannico più astratto e in ugual misura del pop colto alla Battiato, rielaborando il tutto in un risultato di grande capacità evocativa e forte impatto emotivo. Primo disco per questi giovani romani, Uno stupisce per la maturità del dialogo fra gli strumenti e l’espressione di un sound che è frutto di una concezione unitaria. Il sintetizzatore è efficacissimo nel dipingere atmosfere introspettive con movenze cinematografiche (Tokyo), su cui si innestano chitarre e armonie molto Mogwai-style e ritmiche delicate: è un ripiegamento interiore fatto a musica, con atmosfere introspettive e perlopiù downtempo che non escludono però violente esplosioni strumentali. L’estremo scavo esistenziale è il centro dei brevissimi testi, in italiano: sfrondati di tutto il superfluo hanno densità e peso specifico notevolissimi, e tuttavia fluttuano leggeri sui suggestivi tappeti strumentali, sussurrati da una voce (Francesco Mauro) che non vuole mai emergere. (Elisa Giovanatti)

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