Tag Archives: Olga Bell

INDIANA PLAYLIST FEBBRAIO

PlaylistFeb16Eccoci con 12  proposte sonore che non vi deluderanno,  12 brani che abbiamo racchiuso nella nostra nuova playlist, tutti da ascoltare. Partiamo con i pesaresi Brothers in Law, qui con Middle of Nowhere, che hanno entusiasmato la nostra Elisa,  e chiudiamo con Giacomo Lariccia, cantautore che Katia ha appena intervistato per Indiana Music Magazine  di febbraio, qui rappresentato da Piuttosto. In mezzo trovate tutte le nostre tracce preferite, come Coeurrida degli Ulan Bator, tratto dall’album appena uscito, Abracadabra, che Matteo recensirà presto sulle “pagine” di Indiana.

 

 

 

 

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INDIANA PLAYLIST GENNAIO

INDIANA PLAYLISTGENNAIO2

Prima che gennaio finisca vi proponiamo i nostri nuovi spunti sonori, ovvero la playlist dei brani che hanno catturato la nostra attenzione nelle ultime settimane. Non è detto che tutte le canzoni selezionate siano fresche fresche di pubblicazione, ma a noi  ogni tanto piace andare a scovare chicche che sono sfuggite anche ai divoratori di musica più attenti. Buon ascolto (questa volta tramite Spotify e Bandcamp) e buon anno in compagnia di Indiana!

 

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OLGA BELL, INCITATION, ONE LITTLE INDIAN RECORDS 2015

Incitation

Se si volesse cercare un paragone facile ad uso e consumo della grande distribuzione potremmo dire che Olga Bell ricorda per molti aspetti la Björk delle origini. Poi approfondendo la conoscenza di Incitation si arriverà ad apprezzarne l’originalità sbarazzina e insofferente. La Bell – origini moscovite e radici in Alaska e nella Grande Mela – infatti, sembra fin dalle prime battute volere affermare la propria individualità allontanandosi in un solo colpo dai già citati paragoni e dall’esperienza con i Dirty Projectors. L’appuntamento con il secondo album non brucia le tappe e risulta quello che dovrebbe essere: maturo ma al contempo ancora carico di quell’acerba voglia di dimostrare tutto al mondo. L’EP, cinque tracce, vive, pulsa e sanguina intorno a Pounder, episodio I e II: un’elettronica colta, che ricorda un po’ John Carpenter, si insinua in profondità nei sentimenti di Olga amplificandone la resa e l’impatto sul pubblico e lasciando nell’ascoltatore una sincera voglia di ricominciare daccapo l’esperienza sonora. I due pezzi sebbene eclettici nelle scelte ritmiche possiedono tutti i numeri per vincere le resistenze dei dj e diventare dei club killer. Solo lasciandovi andare alle atmosfere sintetiche e un po’ dark di Incitation, le vostre giornate potranno finalmente raggiungere quelle sfumature “hipster” che da troppo tempo rincorrevate con insuccesso. (Matteo Ceschi)

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