Tag Archives: rock band

TAXIWARS, ARTIFICIAL HORIZON, SDBAN ULTRA 2019

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Un disco notturno, dalle sfumature un po’ crepuscolari, se vogliamo, quello che Tom Barman, frontman dei dEUS, e il sassofonista belga Robin Verheyen (insieme al bassista Nicolas Thys e al batterista Antoine Pierre) propongono al pubblico. Artificial Horizon ha il gusto musicale di una secret jam a cui pochi fortunati possono assistere. Questa sua natura “aperta & possibilista” porta i suoi interpreti a non fissare mai dei paletti sonori ma a lasciarsi ispirare dal momento e dalle situazioni: il jazz così si mescola a forme di hip-hop old school (Sharp Practice ricorda davvero molto gli Spearhed) prima di passare affascinanti forme di free-post-punk (la title track, ad esempio). C’è anche spazio per ballad dal sicuro impatto emotivo (Irritated Love) e per compiaciute citazioni di classic rock (Different or Not è costruita a partire dal groove inconfondibile di Under My Thumb degli Stones). Nel complesso l’album dei TaxiWars con il suo ampio spettro di proposte sembra riuscire a dare fiato a una naturale quanto impulsiva voglia di variazioni di fronte al continuo ripetersi di pattern e standard artistici. (Matteo Ceschi)

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MADBOX, THIS MACHINE? INSANE!, 2018

MADBOX, THIS MACHINE? INSANE!, 2018

Quando un critico musicale incrocia due volte una band, qualche domanda dovrebbe porsela. Che sia tutto merito del suo infallibile fiuto sonoro o della caparbietà del gruppo, ha poca importanza: quello che rimane è pur sempre la certezza di una seconda volta. I MadBox, citando quasi alla lettera il titolo di uno dei loro nuovi pezzi, Blind Man, seguono ciecamente l’istinto finché questo non dà loro ragione. Energici e un po’ pazzi, i ragazzi milanesi rinverdiscono i fasti di un alternative rock molto hardcore tipico degli anni Novanta statunitensi. I Circle Jerks potrebbero essere un buon riferimento per trovare velocemente le coordinate di un ascolto facile e soddisfacente. Somebody Dead Like You, invece, sembra ricalcare l’aggressività dei Refused e spinge le attenzioni della band lontano dalla California fino alla penisola scandinava. Nel complesso, This Machine? Insane! riconcilia il pubblico con quella voglia di essere, citando appunto i californiani Circle Jerks, “wild in the stress.” (Matteo Ceschi)

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PIN CUSHION QUEEN: NEL SEGNO DI TIM BURTON

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Nuovo appuntamento per INDIANA MUSIC MAGAZINE, che questa volta vi porta alla scoperta dei Pin Cushion Queen, formazione bolognese di cui potreste aver già letto dalle nostre parti, impegnata nella composizione di una trilogia della narrazione fatta di personaggi (Characters), ambientazioni (Settings) e storie (Stories). Una proposta che ha pochi riferimenti nell’attuale panorama italiano, e che ci fa piacere presentarvi attraverso una bella intervista. Ottimi anche i dischi selezionati per le nostre recensioni del mese, in un finire di anno che sta regalando qualche bella sorpresa: Angela Kinczly, Pavo Pavo, Opeth, Ohio Kid e Fujima. Cliccate sulla copertina qui sopra, il download del magazine è gratuito!

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PIN CUSHION QUEEN, SETTINGS_1, AUTOPRODUZIONE 2016

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Volentieri segnaliamo Settings_1, il primo appuntamento di Settings (3 Ep di 3 brani ciascuno), a sua volta parte di una trilogia iniziata coi personaggi di Characters (2011) e che si concluderà con Stories. Un progetto ambizioso, dunque, affrontato senza alcuna paura dal trio bolognese Pin Cushion Queen, che in questa prima tappa offre una raccolta di sfondi, ambientazioni, scenografie; tre pezzi molto diversi l’uno dall’altro – stratificato e a tratti dilatato Background, cupo e ossessivo Mechanical Liars, malinconico e sottilmente ostile Cracks In The Ice – che sviluppano tuttavia principi compositivi comuni, derivati da generi strumentali come la colonna sonora o certa elettronica: fra questi la ripetizione, che si manifesta in tutti e tre i pezzi (e in maniera più che evidente nello scenario industriale di Mechanical Liars) attraverso loop di chitarra, pattern ritmici o brevi motivi melodici, su cui si innesta il cantato. Nel complesso, un quarto d’ora di musica molto interessante, che lascia ben sperare per i prossimi capitoli. (Elisa Giovanatti)

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ROCK TARGATO ITALIA, ISCRIZIONI APERTE

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Giovani rock band cercasi. Questa sembra essere il claim di Rock Targato Italia, concorso che da 28 anni chiama a raccolta gruppi da tutta Italia. I due vincitori avranno diritto ad avere una campagna promozionale e di comunicazione curata dall’ufficio stampa Divinazione per quattro mesi, le prime otto band potranno entrare a far parte della compilation Rock Targato Italia distribuita attraverso i più importanti digital store, e tutti gli artisti in gara potranno partecipare al Rock Targato Italia Tour. Le iscrizioni sono aperte. Per info ecco il link: http://www.rocktargatoitalia.eu/regolamento/regolamento.html

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