Tag Archives: Veronica Marchi

LA FABBRICA DELL’ASSOLUTO: ORWELL IN ROCK

Siamo giunti al numero 30, ebbene sì, e festeggiamo con un’uscita particolarmente corposa di INDIANA MUSIC MAGAZINE. Doppia intervista, infatti, questa volta: si parte con La Fabbrica Dell’Assoluto, formazione romana autrice di un apprezzato concept album ispirato al celebre 1984 di George Orwell, che si racconta qui in una lunga e generosa intervista, e si chiude con Gerardo Balestrieri, di recente alle prese col suo progetto dedicato a Corto Maltese. In mezzo, le nostre recensioni delle produzioni più interessanti di fine 2018 e inizio 2019: Il Terzo Istante, Veronica Marchi e Mimosa. Il tutto a vostra disposizione con un semplice click sulla copertina qui sopra. Buona lettura!

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VERONICA MARCHI, NON SONO L’UNICA, QUI BASE LUNA 2018

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Non conosciamo la vita privata di Veronica Marchi, ma ascoltando questo disco si può intuire che sia nato dopo un periodo di crisi, un disco di riflessione interiore profonda e un incoraggiamento alla propria rinascita, alla ricostruzione. Cose che danno fastidio, ad esempio, racconta di nevrosi quotidiane, di una sorta di depressione che non ti fa uscire di casa, del senso di solitudine, il tutto raccontato però senza drammaticità, con quel distacco che fa intuire che forse il peggio è passato. Non è nelle stelle è il successivo suggerimento a prendere in mano la propria vita, non pensando che tutto dipenda dall’esterno, dagli altri, ma che provenga soprattutto dal nostro modo di essere e dallo nostra forza di volontà, stesso concetto ripreso ad esempio in L’unica, da cui è tratto il titolo dell’intero album. Veronica canta in modo molto diretto, limpido e senza filtri e sa toccare le corde più profonde di noi stessi; la sua scrittura non contempla grandi metafore, né ammiccamenti, ma è sempre convincente. Rispetto alle produzioni precedenti, di impronta quasi esclusivamente acustica, qui Veronica e i suoi collaboratori hanno voluto aggiungere, in alcuni casi, arrangiamenti più elaborati e l’uso di strumenti elettronici, che danno maggior rotondità e una vena più pop alla sua produzione, senza togliere autenticità e intimismo. (Katia Del Savio)

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