Tag Archives: Zen Circus

A ROMA ARRIVANO GLI OSCAR DEGLI INDIPENDENTI

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Dal 6 all’8 febbraio il MEI, partner di Indiana, sbarcherà a Roma, al Pelando Factory-Macro Testaccio, con una tre giorni di musica, incontri ed esposizioni intitolata “Oscar degli Indipendenti – Roma caput Indie”. In quell’occasione sabato 7 verranno premiati i vincitori del PIMI (Primio Italiano Musica Indipendente) e del PIVI (Premio Italiano per i migliori Videoclip Indipendenti). Anticipiamo qui i nomi degli artisti vincitori: Riccardo Sinigallia si è aggiudicato il riconoscimento per il Miglior Album dell’anno con “Per tutti”, i Virginiana Miller, con “Venga il regno”, riceveranno il premio come Miglior Gruppo e Vasco Brondi (Le Luci della Centrale Elettrica) quello per il Miglior Solista per l’album “Costellazioni”. I Bud Spencer Blues Explosion hanno vinto la categoria Miglior Live. Il premio come Miglior Esordio è stato assegnato ai Soviet Soviet con “Fate”, mentre il riconoscimento per la Miglior Autoproduzione va a “In primavera” dei Foxhound. La Woodworm di Arezzo e la Tannen di Verona sono state considerate ex aequo le miglior etichette dell’anno, mentre Taketo Gohara riceverà la palma come miglior produttore (Marta Sui Tubi, Verdena, Edda, Brunori Sas, Ministri, Vinicio Capossela). Per quanta riguarda il PIVI i premiati sono Marta Sui Tubi con Franco Battiato, gli Zen Circus, Salmo, Paolo Benvegnù, Mannarino, i Fast Animals and Slow Kids e i Be Forest. Nel corso delle altre giornate ci sarà inoltre spazio per concerti, presentazioni e, l’8 febbraio, per gli Stati Generali della Musica con workshop dedicati alla distribuzione digitale, alla musica dal vivo, al diritto d’autore e molto altro, oltre al Campus Mei, durante il quale professionisti del settore analizzeranno i demo delle band emergenti.

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PREMI MEI, ECCO I VINCITORI CHE VERRANNO PREMIATI A ROMA

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Dal 6 all’8 febbraio il MEI sbarcherà a Roma con una tre giorni di musica, incontri, presentazioni ed esposizioni. In quell’occasione sabato 7 verranno premiati i vincitori del PIMI (Primio Italiano Musica Indipendente) e del PIVI (Premio Italiano per i migliori Videoclip Indipendenti). Anticipiamo qui i nomi degli artisti vincitori: Riccardo Sinigallia si è aggiudicato il riconoscimento per il Miglior Album dell’anno con “Per tutti”, i Virginiana Miller, con “Venga il regno”, riceveranno il premio come Miglior Gruppo e Vasco Brondi (Le Luci della Centrale Elettrica) quello per il Miglior Solista per l’album “Costellazioni”. I Bud Spencer Blues Explosion hanno vinto la categoria Miglior Live. Il premio come Miglior Esordio è stato assegnato ai Soviet Soviet con “Fate”, mentre il riconoscimento per la Miglior Autoproduzione va a “In primavera” dei Foxhound. La Woodworm di Arezzo e la Tannen di Verona sono state considerate ex aequo le miglior etichette dell’anno, mentre Taketo Gohara riceverà la palma come miglior produttore (Marta Sui Tubi, Verdena, Edda, Brunori Sas, Ministri, Vinicio Capossela). A settembre, durante l’edizione del ventennale del Mei era già stato assegnato il premio Speciale 2014 a Mannarino. Per quanta riguarda il PIVI i premiati sono Marta Sui Tubi con Franco Battiato, gli Zen Circus, Salmo, Paolo Benvegnù, lo stesso Mannarino, i Fast Animals and Slow Kids e i Be Forest.

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LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI, MORTE A CREDITO, TIRRENO DISCHI/BALCK CANDY 2014

La notte dei lunghi coltelli

Un disco “disturbante” e “disturbato” fin dalla copertina. Se il nome inquietante scelto da Karim qqru, batterista degli Zen Circus, richiama a sinistri snodi storici della contemporaneità, il sound del disco pare invece volere risolvere sul piano sonoro le frizioni della contemporaneità spingendo oltre ogni sensatezza il suono verso un mix di elettronica minimal e di massive hard rock che non potrà che dividere il pubblico in fazioni. Il riferimento naturale a questo tipo di approccio brutale e lacerante sono gli statunitensi Death Grips, ma nell’intricato collage allestito per l’occasione dal trio (Izio Orsini e Ale Lera gli altri due vertici del triangolo) non mancano sorprendenti riferimenti alla chanson française e alla musica sacra. Nelle intenzioni degli autori non c’è nessuna volontà di piacere ma solo l’impellente necessità di esprimere la voce di una contemporaneità che certo non appare gentile e morbida nelle sue manifestazioni. Morte a credito, è un disco per gente dal palato fine ma dal cuore forte. (Matteo Ceschi)

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