HYST, MANTRA, MACRO BEATS 2014

HYST_easy

Non stupitevi se con Mantra le immagini precederanno di un’infinitesimale frazione di secondo il suono. Artista a dir poco poliedrico, Hyst, all’anagrafe Taiyo Yamanouchi, trova nella semplicità della formula old school – sapiente equilibrio ritmico tra samples e rime – e nelle atmosfere da bloc party la chiave per dare nuovo e vigoroso respiro all’arte più esposta dell’hip-hop, il rap. Le parole non arrivano mai a caso, ma non per questo fuggono una musicalità pop(ular) che l’autore sente intimamente sua e vuole ad ogni costo comunicare e condividere con l’ascoltatore. Nelle dodici tracce si possono trovare riferimenti ai Platters, a Jesus Christ Superstar, alla critica sociale delle pellicole di John Carpenter e alla morale del cinema di Hong Kong. Mantra, per tutti questi motivi, e per altri che avrete il piacere di scoprire in prima persona, sortirà su di voi un positivo effetto destabilizzante che vi porterà a riconsiderare più attentamente gli aspetti più scontati della produzione musicale. Hyst, un Common italiano cresciuto nel segno dei Sanguemisto. (Matteo Ceschi)

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